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Tumore prostata

Effetto di Critozinib sulla sopravvivenza generale nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato con riarrangiamento del gene ALK


Il riarrangiamento del gene ALK definisce un nuovo sottotipo molecolare di carcinoma polmonare non a piccole cellule.

In un recente studio clinico di fase 1, l’inibitore dell’attività tirosin-chinasica di ALK Crizotinib ( Xalkori ) ha mostrato una marcata attività antitumorale in pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato e ALK-positivo.

Per valutare se Crizotinib sia in grado di influenzare la sopravvivenza generale in questi pazienti, è stato condotto uno studio retrospettivo di confronto riguardo agli esiti di sopravvivenza in pazienti trattati con Crizotinib nello studio e in controlli naive per l’antitumorale.

È stata esaminata la sopravvivenza generale in pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato, ALK-positivo, che erano stati arruolati nello studio clinico di fase 1 con Crizotinib, concentrando l’attenzione su una coorte di 82 pazienti arruolati entro febbraio 2010.

Per il confronto, sono stati identificati 36 pazienti ALK-positivi non-trattati con Crizotinib ( controlli ALK-positivi ), 67 pazienti senza riarrangiamento di ALK, ma positivi per mutazione di EGFR e 253 pazienti wild-type privi di riarrangiamento di ALK o mutazione di EGFR.

Per valutare le differenze nella sopravvivenza generale, sono stati valutati sottogruppi di pazienti clinicamente comparabili ALK-positivi e ALK-negativi.

Tra gli 82 pazienti ALK-positivi trattati con Crizotinib, la sopravvivenza generale mediana dall’inizio del trattamento non è stata raggiunta; la sopravvivenza generale a 1 anno è stata del 74% e quella a 2 anni è stata del 54%.

La sopravvivenza generale non ha mostrato differenze in base a età, sesso, storia di abitudine al fumo o origine etnica.

La sopravvivenza in 30 pazienti ALK-positivi trattati con Crizotinib nel contesto di una seconda o terza linea è risultata significativamente più lunga che nei 23 controlli ALK-positivi ai quali è stata somministrata una qualunque terapia di seconda linea ( sopravvivenza generale mediana non-raggiunta vs 6 mesi, la sopravvivenza generale a 1 anno è stata 70% vs 44% e quella a 2 anni è stata 55% vs 12%; hazard ratio, HR=0.36; p=0.004 ).

La sopravvivenza in 56 pazienti ALK-positivi, trattati con Crizotinib, è risultata simile a quella osservata in 63 pazienti ALK-negativi, EGFR-positivi ai quali è stata somministrata una terapia con inibitore della tirosin-chinasi di EGFR ( sopravvivenza generale mediana non-raggiunta vs 24 mesi, sopravvivenza generale a 1 anno 71% vs 74% e a 2 anni 57% vs 52%; p=0.786 ), mentre la sopravvivenza in 36 controlli naive per Crizotinib e ALK-positivi è risultata simile a quella osservata nei 253 controlli wild-type ( sopravvivenza generale mediana 20 mesi vs 15 mesi; p=0.244 ).

In conclusione, nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato e ALK-positivo, la terapia con Crizotinib è associata a un miglioramento della sopravvivenza rispetto ai controlli naive per il farmaco.
Il riarrangiamento di ALK non è un fattore prognostico favorevole nel tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato. ( Xagena2011 )

Shaw AT et al, Lancet Oncol 2011; 12: 1004-1012

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