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Tumore prostata

Afatinib o Cisplatino più Premetrexed nei pazienti con adenocarcinoma polmonare metastatico con mutazioni in EGFR


Lo studio LUX-Lung 3 ha valutato l’efficacia della chemioterapia rispetto ad Afatinib ( Giotrif ), un bloccante selettivo, biodisponibile per via orale della famiglia ErbB che blocca in modo irreversibile il segnale EGFR/ErbB1 ( recettore del fattore di crescita dell’epidermide ), HER2/ErbB2 ( recettore 2 del fattore di crescita dell’epidermide umano ) ed ErbB4, e ha mostrato un ampio spettro di attività preclinica contro mutazioni in EGFR.

Uno studio di fase II riguardante Afatinib nell’adenocarcinoma polmonare, positivo per mutazioni in EGFR, aveva mostrato alti tassi di risposta e sopravvivenza libera da progressione.

In uno studio di fase III, pazienti con adenocarcinoma polmonare di stadio IIIB/IV sono stati sottoposti a screening per mutazioni di EGFR.

I pazienti con malattia positiva per mutazioni sono stati stratificati in base al tipo di mutazione ( delezione dell’esone 19, L858R, o altro ) e razza ( asiatica o non-asiatica ) prima dell’assegnazione casuale, in un rapporto 2:1, a 40 mg di Afatinib al giorno o a un massimo di 6 cicli di chemioterapia con Cisplatino più Pemetrexed alle dosi standard ogni 21 giorni.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione in base alla valutazione di un revisore indipendente.
Gli endpoint secondari includevano risposta tumorale, sopravvivenza generale, eventi avversi ed esiti riferiti dai pazienti.

In totale, 1.269 pazienti sono stati sottoposti a screening e 345 sono stati assegnati in maniera casuale al trattamento.

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 11.1 mesi per Afatinib e 6.9 mesi per la chemioterapia ( hazard ratio [ HR ], 0.58; P=0.001 ).

La sopravvivenza mediana libera da progressione tra i pazienti con delezioni nell’esone 19 e mutazioni in EGFR L858R ( n=308 ) è stata di 13.6 mesi per Afatinib e 6.9 mesi per la chemioterapia ( HR=0.47; P=0.001 ).

I più comuni eventi avversi correlati al trattamento sono stati: diarrea, rash / acne e stomatite per Afatinib, e nausea, fatigue e diminuzione dell’appetito per la chemioterapia.

Gli esiti riferiti dai pazienti sono risultati favorevoli ad Afatinib, con un miglior controllo di tosse, dispnea e dolore.

In conclusione, Afatinib è associato a un prolungamento della sopravvivenza libera da progressione, rispetto alla chemioterapia doppia standard, in pazienti con adenocarcinoma polmonare avanzato e mutazioni in EGFR. ( Xagena2013 )

Sequist LV et al, J Clin Oncol 2013; 31: 3327-3334

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