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Tumore prostata

Panitumumab associato a FOLFIRI rispetto al solo FOLFIRI come trattamento di seconda linea in pazienti con carcinoma colorettale metastatico


Panitumumab ( Vectibix ) è un anticorpo monoclonale completamente umano anti-EGFR ( recettore del fattore di crescita epidermico ) che migliora la sopravvivenza libera da progressione nel carcinoma colorettale metastatico refrattario alla chemioterapia.

Uno studio ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Panitumumab più Fluorouracile, Leucovorina e Irinotecan ( FOLFIRI ) rispetto al solo FOLFIRI dopo fallimento del trattamento iniziale del tumore colorettale metastatico in base allo status di KRAS.

Pazienti con carcinoma del colon e del retto metastatico, con alle spalle un precedente regime di chemioterapia per il tumore, performance status secondo l’Eastern Cooperative Oncology Group ( ECOG ) da 0 a 2 e tessuto tumorale disponibile per la valutazione dei biomarcatori sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a Panitumumab 6 mg/kg più FOLFIRI versus FOLFIRI ogni 2 settimane.

Gli endpoint co-primari di sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza generale sono stati valutati in modo indipende e analizzati in maniera prospettica in base allo status di KRAS.

Nel periodo 2006-2008, 1.186 pazienti sono stati randomizzati ai trattamenti dello studio e per il 91% dei pazienti erano disponibili informazioni sullo status di KRAS: 597 ( 55% ) con tumori wild-type ( WT ) per KRAS e 486 ( 45% ) con tumori mutati ( MT ) per KRAS.

Nella sottopopolazione KRAS wild-type, con l’aggiunta di Panitumumab alla chemioterapia è stato osservato un miglioramento significativo nella sopravvivenza libera da progressione ( hazard ratio [ HR ]=0.73; P=0.004 ); la sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 5.9 mesi per Panitumumab-FOLFIRI versus 3.9 mesi per FOLFIRI.

È stata inoltre osservata una tendenza non-significativa verso l’aumento della sopravvivenza generale, con una sopravvivenza generale mediana di 14.5 mesi versus 12.5 mesi, rispettivamente ( HR=0.85; P=0.12 ); il tasso di risposta è risultato migliorato del 35% versus 10% con l’aggiunta di Panitumumab.

In pazienti con KRAS mutato, non sono invece emerse differenze riguardo all’efficacia.

I tassi di eventi avversi sono risultati in genere confrontabili tra i bracci di trattamento ad eccezione di tossicità note associate alla terapia anti-EGFR.

In conclusione, Panitumumab più FOLFIRI migliora in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione, e rappresenta una terapia ben tollerata come trattamento di seconda linea in pazienti con tumore del colon-retto metastatico con KRAS wild-type. ( Xagena2010 )

Peeters M et al, J Clin Oncol 2010; 28: 4706-4713


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